Il calzolaio,detto
Questa professione
è una di quelle
messe più a
rischio
in quanto
la produzione di
scarpe
è ormai quasi
un'esclusiva delle
macchine.
Il lavoro dei calzolai si è ridotto perlopiù alla riparazione o alla produzione di alcune parti di esse.
solitamente per sistemare le suole e i tacchi.
La maggior parte dei calzolai utilizza una forma in legno o oramai meno frequentemente in metallo per dare alla scarpa la giusta sagoma.
Alcune forme sono dritte, mentre quelle curve sono differenziate per la scarpa destra e quella sinistra.
Artigiano
calzolaio
Una delle più antiche corporazioni artigiane, nata -sembra- nel 1185.
Fino all'inizio del '900 Novara era
chiamata "città dei sciavatin" (ciabattini).
LA STORIA DELL'UNIVERSITA' CALZOLAI
Sotto i porticati di piazza delle Erbe a Novara avevano sede le vecchie botteghe dei calzolai, raccolti e organizzati nel Paratico dei Calzolai. Nel 1225 i portici posti sul lato di settentrione della piazza sono venduti dal Comune al Paratico dei calzolai. I calzolai acquistano i portici ma sono tenuti a organizzare i loro banchi di lavoro e vendita in modo da non ostacolare il passaggio. Il Comune impone anche altre limitazioni, ha alienato i portici ai calzolai perché si trovava a corto di denaro, ma voleva riservarsi un controllo sulla piazza, e evitare che i calzolai diventassero troppo potenti, o che lo diventasse la chiesa, acquistando i portici dai calzolai, oppure alleandosi con essi. La piazza così organizzata doveva avere un aspetto assai vivace. Nel 1244 sono ben ottantatré i calzolai che espongono la loro merce sotto al porticato. Nel corso degli anni non mancarono i problemi e le cause. Nel 1251 un cittadino novarese a nome del Comune fece causa al Paratico perché un calzolaio impediva con il suo banco la viabilità sotto i portici. Ma il giudice dà ragione all'artigiano.
Nella piazza hanno sede anche i banchi delle beccherie, cioè dei macellai. Nel corso degli anni, il Paratico entra in possesso dell'intera piazza e affitta aree a commercianti di verdura e commestibili riscuotendo regolari affitti. I calzolai sono così padroni assoluti della piazza che sono esentati dal pagare le tasse d'estimo, ancora alla fine del XVII secolo.
I primi Statuti del Paratico dei calzolai sono del 1229. Secondo questo documento, Il Paratico è retto da Consoli, che hanno diritto al rispetto dei componenti del Paratico. La loro offesa comporta una multa. Ampia attenzione viene dedicata negli Statuti all'amministrazione della giustizia. Multe sono previste per chi rifiuta di presentarsi o arriva in ritardo in una causa di giustizia, per chi oltraggia un Console, per chi arreca ferite . Sanzioni sono previste per chi non rispetta l'ordine e la disciplina sotto i portici della piazza delle Erbe, così come viene punito chi insulta un calzolaio chiamandolo "asino". Le banche dei calzolai sotto il portico non possono esser affittate a non calzolai. Interessanti sono le norme sull'apprendistato dei giovani: al calzolaio è vietato tenere per più di otto giorni presso di sé il discepolo "se non fa promessa di salvamento", cioè di conservarlo al suo servizio. Al calzolaio è vietato assumere il discepolo di un altro calzolaio. Il discepolo non può essere assunto per meno di due anni. La sua paga sarà di non più di dieci soldi, elevabili a dodici se il calzolaio è membro del Paratico.
I calzolai sono legati all'ospedale San Giuliano, di cui sono amministratori.
L'amministrazione dell'ospedale da parte dei calzolai continuò sino al 1970.
Nel reparto Ostetricia e Ginecologia, è stata collocata una targa, inaugurata il 23 ottobre 1997, giorno di SS. Crispino e Crispiniano, patroni dei Calzolai, che ricorda la secolare amministrazione dell'Ospedale San Giuliano da parte dei calzolai raccolti nell'Università dei calzolai.